Krav Maga

Storia del Krav Maga
Krav-Maga (combattimento corpo a corpo / combattimento a contatto ) è nato come programma di addestramento accelerato per i soldati dello stato di Israele. Ideato da Imirich Lictenfeld, il krav-maga è una sintesi armonica di tecniche derivate dalle arti marziali, da sistemi di lotta a mani nude e dai metodi del Close Combat del Maggiore Firebairn.
Quando nel 1944 Imi Lichtenfeld si trovò ad addestrare le unità d'elite del Hagana e Palmach (precursori delle unità speciali dell'IDF (Forze di Difesa Israeliane) il programma di addestramento era il Kapap acronimo di "Krav Panim le Panim" (combattimento faccia a faccia).
Il "Kapap" era un addestramento riservato alle unità speciali imperniato sull'acquisizione di tecniche operative e di sopravvivenza: combattimento a mani nude e con armi, tiro, esplosivi, comunicazioni.
Furono queste le basi su cui M. Emrich "Imi" Lichtenfeld a intervenne nel quadro dello sviluppo di tecniche di auto-difesa per l' I.D.F.
Nell'intento di creare, sviluppare e codificare un metodo di combattimento semplice ed efficace, Imi, perfezionò tecniche di difesa contro coltello, armi da fuoco, fucile a baionetta e contro differenti attacchi e minacce.
Il Krav-Maga, come lo conosciamo oggi, si è sviluppato a partire da queste premesse arricchendosi grazie all'apporto di tecniche derivate da altre discipline di combattimento come la Thai-Boxe.
L'idea che permea l'elaborazione del krav-maga è quella della misura e della rapidità dei movimenti.
A differenza delle arti marziali che ritualizzano i gesti il Krav-Maga è un sistema di combattimento pragmatico. Ogni gesto è essenziale, ogni colpo diretto verso un punto sensibile.

Ideatore: Imirich "Imi" Lichtenfeld
Nato a Bratislava dall'ufficiale di Polizia e Istruttore di Difesa Personale Samuel Lichtenfeld, Imi apprese dal padre molte tecniche di lotta da strada che poi introdusse nel Krav Maga.
Campione nazionale nel 1928 di: boxe inglese e lotta greco-romana nella categoria Juniores, nello stesso anno vinse i campionati internazionali di ginnastica.
Durante gli anni '30 affinò la sua conoscenza delle differenze che esistono tra una competizione con regole e la lotta di strada e iniziò a delineare i primi principi del Krav Maga.
Nel 1942 lasciò la Cecoslovacchia per raggiungere Israele e partecipare alla fondazione nuovo stato. Nel 1944 inizio ad addestrare i corpi scelti Hagana e Palmach (precursori delle unità speciali dell'esercito israeliano) e nel 1948, quando fu fondato lo stato di Israele, divenne Istruttore Capo dell'IDF per l'addestramento fisico ed il Krav-Maga.
Servì l'IDF per circa 20 anni durante i quali sviluppò e raffinò il suo metodo per l'autodifesa ed il combattimento corpo a corpo.
Finito il servizio attivo, iniziò ad adeguare il Krav-Maga alle necessità civili formulando un sistema capace di adattarsi alle esigenze di difesa di ogni persona.
Stabilì due centri di addestramento, uno a Tel Aviv e l'altro a Netanya e anche durante i suoi ultimi anni, Imi continuò a soprintendere di persona all'addestramento degl'istruttori.
"Non dite cosa non fare, dite cosa fare." Maestro Imirich Lichtenfeld

Krav-Maga e Arti Marziali
Il krav-maga, che non è una disciplina sportiva, e le arti marziali, nascono storicamente da un'esigenza comune: la necessità di difendersi e sconfiggere un nemico.
Laddove però il primo, elaborato e sviluppato a partire dalla metà del secolo scorso, ha conservato il suo senso originario di sistema di autodifesa-offesa, le seconde hanno perso la struttura propriamente "marziale" modificandosi in un costrutto di tecniche codificate che poggiano su principi culturali e filosofici.
L'esercizio delle arti marziali tradizionali (Karate, Aikido, Kung-fu, etc.) oggi, si basa su tecniche eseguite secondo schemi rigorosi e ritualizzati; per contro, nel Krav-maga le tecniche risultano essere suscettibili di rielaborazione e adattamento alle diverse situazioni in cui si può incorrere nella vita reale.
Nell'applicazione sportiva delle arti marziali il contatto tra i due avversari è limitato e controllato e la vittoria si consegue ottenendo il maggior numero di punti.
Nel Krav-maga non esistono competizioni.
Nato per essere appreso in tempi brevi in contesti bellici, pone come unica finalità la neutralizzazione dell'aggressore nel più breve tempo possibile. Pur avvalendosi di tecniche estrapolate dalle arti marziali (calci, colpi di taglio della mano etc.), il Krav-maga armonizza ed ottimizza in rapidità ed efficacia l'esecuzione dei movimenti.
L'apprendimento delle arti marziali presuppone un esercizio prolungato affinché queste possano essere padroneggiate come sistemi di difesa sicuri ed efficaci, laddove il Krav-maga è un insieme di tecniche semplici e rapide da apprendere applicabili da chiunque in situazioni di rischio immediato (aggressione, rapina, stupro etc.).
Articolo redatto da: Donatella Rossi con la collaborazione di Boris Rinaldi

Krav-Maga e Sport da Combattimento
Ciò che, a prima vista, accomuna il Krav-maga agli sport da combattimento, è il pieno contatto fisico nello scambio dei colpi. Ad una più attenta analisi però, il Krav-maga si discosta dagli sport da combattimento per difformità di intenti.
Questi ultimi traggono origine da contesti storico-culturali a volte molto antichi (pugilato, boxe tailandese etc.) e non sempre con una determinazione alla "lotta su campo" e all'annientamento di un aggressore reale, bensì al superamento dell'avversario mediante punti assegnati per i colpi portati a segno.
Nel Krav-maga l'insegnamento di tecniche è sotteso non ad una vittoria sportiva, ma ad un discorso di sopravvivenza in situazioni di pericolo in cui nessun atto dell'aggressore è prevedibile e lo stress psico-fisico gioca un ruolo fondamentale.
Gli sport da combattimento, come ben denota il nome, si prestano all'applicazione sportiva a vari livelli, dalla ricerca del benessere fisico all'attività agonistica; per valutarli come sicuro sistema di autodifesa occorrono anni di esercizio ed allenamento.
Nel Krav-maga non esistono competizioni.
Trattandosi di un insieme di tecniche ideate e applicate a scopo di autodifesa, sono previsti colpi proibiti portati in quelle zone del corpo vietate in qualsiasi altra disciplina da combattimento.
Inoltre, poiché in una reazione ad aggressione il fattore tempo è determinante, si tratta di tecniche dirette, altamente offensive che mirano a concludere l'azione nel più breve tempo possibile.
Tutto ciò, ovviamente, preclude al Krav-maga la possibilità di applicazione sul ring, dove il combattimento è scandito da tempi prestabiliti (round) e comunque si cerca nel complesso di contenere l'entità del danno fisico dei due opponenti.
Sebbene molti colpi del Krav-maga derivino direttamente dagli sport da combattimento (pugni, calci, ginocchiate etc.) le tecniche e le integrazioni dei colpi in sequenze non possiedono carattere di rigidità, ma anzi possono essere fuse, rielaborate e migliorate al fine di renderle contestualmente efficaci e di rapido apprendimento.
Articolo redatto da: Donatella Rossi con la collaborazione di Boris Rinaldi